Conviene investire su “l’indice della paura” VIX?
La risposta come al solito è sì, ma con consapevolezza e gestendo bene il rischio.

Obiettivo del post
In questo post, esploreremo come fare investimenti strategici quando l’indice VIX mostra un aumento. Notoriamente conosciuto come l’indice della volatilità o della paura, il VIX offre un barometro per misurare le fluttuazioni del mercato. Quando il VIX aumenta, indica generalmente un calo del mercato, quindi esamineremo come fare investimenti durante questi periodi di instabilità.

Cos’è il VIX
Prima di tutto, definiamo il VIX. Cos’è esattamente il VIX? È un indicatore della volatilità implicita del mercato, che a sua volta è una misura del rischio.
In altre parole, il VIX fornisce una stima della volatilità attesa nel mercato.

Volatilità e volatilità implicita
Ma cosa intendiamo esattamente per volatilità? La volatilità è semplicemente un indicatore del rischio di variazione di un mercato. Più un mercato fluttua, maggiore è la sua volatilità. I mercati salgono e scendono, e più grandi sono queste oscillazioni nel tempo, maggiore è la volatilità di quel particolare mercato.

Ma cosa significa volatilità implicita? Questo è un concetto chiave. Implicito non significa che è una misura del momento presente. Significa piuttosto che si trova nella testa del mercato.
Si trova quindi nella testa di tutti gli investitori, i risparmiatori, i gestori di fondi e altri che mettono o ritirano i soldi dal mercato avendo in mente degli scenari ben precisi che si aspettano nel futuro.

Come si calcola
La volatilità può essere calcolata su base storica, utilizzando un intervallo di dati storici e applicando una formula matematica sui dati passati.
Tuttavia, questo metodo ha un difetto. Si basa sulla storia, quindi se basiamo il nostro calcolo, ad esempio, su dati del marzo 2020, quando è scoppiata la crisi del COVID, la misura è stata molto più alta rispetto a un altro periodo di tempo.

La volatilità implicita che è prevista per un determinato mercato, si calcola considerando i prezzi a cui si comprano e si vendono gli strumenti finanziari chiamati “opzioni”.
Questa volatilità implicita è derivata dal prezzo delle opzioni.
Le opzioni sono strumenti derivati che, se acquistati, offrono una protezione contro le i ribassi (o rialzi) del mercato rispetto a un determinato livello (strike), pagando una cifra iniziale.

VIX e S&P500
Il VIX è generalmente calcolato sull’indice S&P 500. Esistono anche altri indici di volatilità per altri mercati, ma il più noto e importante è il VIX.

In pratica, il VIX è derivato dal prezzo delle opzioni sull’indice S&P 500 a una determinata scadenza e dipende dunque da quanto gli investitori sono disposti a pagare per assicurarsi contro il mercato.
Quindi, conoscendo il prezzo di queste opzioni, possiamo determinare la volatilità implicita del mercato.

In questo grafico, vediamo l’evoluzione della volatilità implicita, che è anche l’andamento dell’indice della paura. Quando questo indice supera alcune soglie, di solito assistiamo ai più grandi crolli del mercato.

andamento dell'indice della paura vix e dell'indice azionario S&P500 con evidenza che quando il VIX sale sopra certe soglie il mercato azionario cala

Ad esempio, nel 2008, questo indice ha raggiunto punte superiori all’80. E durante la crisi del Covid, ha quasi raggiunto quota 70.

Investire usando il VIX
Dopo aver compreso il significato dell’indice VIX, sappiamo che un aumento del VIX indica generalmente un calo dei mercati. Quindi, come dovremmo procedere con i nostri investimenti quando il VIX è in aumento?

I metodi di investimento in queste circostanze sono sostanzialmente 4 e cioè acquistare contratti futures e opzioni, ETF e fondi comuni attivi, i CFD, creare strategie basate sul VIX.
Comprare ognuno dei strumenti menzionati è molto semplice e basta procurarsi l’ISIN (cioè il codice identificativo dello strumento) o altri identificativi, entrare sul proprio conto titoli (quasi ogni banca ne ha uno) e inserire degli ordini di acquisto.

C’è da notare che i CFD non sono offerti da tanti operatori ed esistono degli intermediari specializzati in questa tipologia di strumenti, che sono molto complessi e anche costosi se non utilizzati correttamente. Si consiglia quindi di approcciarsi a tali strumenti solo nel caso in cui si disponga di una formazione, esperienza e capacità di sopportare perdite veramente di alto livello.

Investire sul VIX usando ETF e Fondi
In pratica non è difficile investire sul VIX, la vera difficoltà sta nel capirne le logiche.
Ad esempio se seguissimo gli adagi di alcuni “instaguru della finanza” e investissimo solo nel lungo termine e solo usando ETF non otterremo un buon risultato.
Gli ETF sul VIX non copiano molto bene l’andamento dell’indice e hanno la tendenza a perdere valore per delle motivazioni tecniche, legate ai rollover e ai costi di gestione.
Il grafico mostra l’indice in blu e l’ETF in arancione con codice ISIN LU0832435464.
Andamento del VIX indice della paura e di un ETF che ne replica l'andamento ma a causa dei rollover ha una tendenza a scendere sempre
Ma questo significa che non vale la pena investire su questo ETF?
Assolutamente no! Significa semplicemente che per un acquisto di lungo termine non è adeguato e bisognerebbe prediligere l’inserimento dello strumento per brevi periodi di tempo e con delle idee ben precise sul ruolo da assegnargli all’interno del portafoglio.

Questi sono esattamente i casi in cui un fondo comune attivo, per quanto più costoso, può aiutarci a costruire un portafoglio efficiente, aiutandoci a gestire come, quando e quanto VIX inserire in totale.
Un esempio interessante è questo fondo attivo rappresentato in blu nel grafico, contro la categoria in verde “Performance assoluta volatilità”.
Andamento della categoria "Performance assoluta volatilità" e di un fondo in particolare della categoria che performa bene
Sono tante le case di gestione che creano fondi di questa tipologia, con risultati molto diversi fra loro.
Resta comunque sempre fermo il punto che un intero patrimonio investito in strumenti del genere non sarebbe efficiente ed è quasi impossibile immaginare che si abbiano delle esigenze per cui un patrimonio così gestito sia adeguato.
Si consiglia sempre una diversificazione intelligente.

Investire con il VIX usando una strategia (long)
Se abbiamo a disposizione un indice che calcola la volatilità implicita e ci fornisce un segnale di allarme sul mercato, potremmo utilizzare questo indicatore per ottenere segnali di investimento. Investire usando dei segnali significa scegliere un indicatore (il VIX ad esempio), aspettare che questo arrivi ad un numero stabilito, mettere soldi o levare soldi dai nostri investimenti nel momento in cui scatta il segnale.
Vi parlerò di un esperimento fatto nel 2023.

Immaginiamo che nel primo caso avessimo avviato un piano di accumulo di capitale a lungo termine nel 2003, in cui abbiamo investito 400€ al mese. Indipendentemente dalle oscillazioni del mercato o del VIX, continuiamo a investire 400€ al mese.

Supponiamo invece nel secondo caso che avessimo investito 400€ al mese. Ma se il VIX superava un certo livello, diciamo 20, investivamo il doppio, cioè 800€. Quindi, se il VIX supera 20 in un determinato mese, invece di investire 400€, investiamo 800€.

In questo modo, abbiamo cercato di investire di più nel nostro piano di accumulo quando il VIX era alto, cioè quando era probabile una discesa del mercato. A prima vista, sembra una strategia sensata.
È una strategia semplice e diretta che, guardando i risultati finali, sembra offrire migliori rendimenti.
Tuttavia, dobbiamo tenere conto del fatto che si sono investiti capitali diversi.
Da un lato, abbiamo 400€ investiti ogni mese per quasi vent’anni.
Dall’altro lato, abbiamo 400€, ma ogni tanto un investimento doppio di 800€ quando il VIX sale.
Quindi, da un lato, la media degli investimenti è di 434€ al mese, mentre dall’altro lato è di 400€.

Se guardiamo i guadagni in percentuale, con la rata costante si guadagna poco più del 90%, mentre con la strategia si guadagna poco più del 97%. Quindi, c’è un aumento del 7%, che non è affatto male.

Anche in termini di maximum drawdown il risultato è notevole. Si tratta di un numero che esprime quanto abbiamo rischiato nei 20 anni. Nel caso della rata costante, è più alto, quindi si perde di più, con un -44%. Mentre con la strategia, si ha anche una perdita max minore, infatti si ha un -41%.

Quindi, se si guadagna un po’ di più, anche se di poco, e si rischia anche meno, allora si è trovata una strategia che può essere interessante.
Questa tipologia di esperimenti porta il nome di back test. Quando si parla di backtest per lo sviluppo di strategie di investimento, è importante non fare l’errore di ottimizzare troppo, cioè di creare una strategia perfetta basata sui dati passati, che potrebbe non funzionare bene in futuro.
Una strategia di buon senso, come investire di più quando i mercati crollano, può portare a un leggero aumento del rendimento con un rischio più basso. E questo, dal punto di vista dell’efficienza finanziaria, è molto importante.

Conclusione
In conclusione, questo articolo ha esplorato come l’indice VIX può essere utilizzato per ottimizzare le strategie di investimento. Abbiamo visto come un aumento del VIX, noto anche come indice della paura, può indicare un calo del mercato e come possiamo utilizzare queste informazioni per fare investimenti strategici.
Tuttavia, è importante sottolineare che l’investimento è un campo complesso e in continua evoluzione, e non esiste una “taglia unica” quando si tratta di strategie di investimento. Quello che funziona per una persona potrebbe non funzionare per un’altra, e ciò che funziona oggi potrebbe non funzionare domani.

Ecco perché è fondamentale confrontarsi con esperti di finanza. Gli esperti possono fornire una prospettiva unica e preziosa, basata su anni di studio e pratica. Possono aiutarci a vedere le cose da una prospettiva diversa, a capire meglio i dettagli complessi e a prendere decisioni più informate.
Ricordiamo che l’apprendimento è un viaggio, non una destinazione. Non dobbiamo avere paura di fare domande, di cercare consigli o di ammettere che non sappiamo qualcosa. Al contrario, dovremmo vedere queste cose come opportunità per crescere e imparare.

Infine, vorrei sottolineare che confrontarsi con gli esperti non significa accettare ciecamente tutto ciò che dicono. Dobbiamo sempre fare la nostra ricerca, pensare in modo critico e fare le nostre valutazioni. Dopo tutto, anche gli esperti possono sbagliare.
In definitiva, il confronto con gli esperti è uno strumento prezioso per l’apprendimento e la crescita personale. Non dovremmo aver paura di utilizzare questo strumento. Al contrario, dovremmo cercare attivamente opportunità per imparare dagli esperti nel nostro campo di interesse.
Ricordate, l’apprendimento è un viaggio, e ogni passo che facciamo ci avvicina alla nostra destinazione. Buon viaggio!