Introduzione

In questo articolo non troverai spunti per fare soldi, ma magari imparerai qualcosa che ti tornerà utile in questo viaggio. Senza cultura finanziaria dovrai avere molta fortuna in più.

Fare dei soldi partendo da zero è ampiamente possibile e bisogna cominciare con un lavoro autonomo o da dipendente che ti permetta di sostenerti e risparmiare qualcosa con cadenza regolare.

Fuck you Money
Non esistono istruzioni precise per diventare ricchi, ma l’obiettivo iniziale è accumulare un patrimonio investito tale da poter vivere dei propri investimenti, noto come “fuck you money”.
Il termine “fuck you money” si riferisce, nello specifico, a una quantità di denaro sufficiente per permettere a una persona di lasciare il proprio lavoro o di vivere la vita secondo i propri termini, senza temere la rovina finanziaria.

Questo obiettivo non coincide con l’avere un fondo d’emergenza, ma è più ambizioso. La gran parte delle persone ad esempio utilizza come fondo d’emergenza l’equivalente di 3 mesi di stipendio, ma per “fuck you money” si intendono cifre pari a 1.000 o 2.000 volte uno stipendio.
Questa espressione sembra essere stata menzionata per la prima volta da Johnny Carson in un’intervista con Rolling Stones nel 1979 e poi da Burt Reynolds nel film del 1986, Heat.

Da questo concetto e da libri del calibro di “Your money or Your life” di Vicki Robin e Joe Dominguez del 1992 è nato un movimento noto in USA come F.I.R.E.
 Il FIRE (Financial Independence, Retire Early) è un movimento di persone che si dedicano a un programma di risparmio e investimento estremo che mira a permettergli di andare in pensione molto prima di quanto consentirebbero i budget e i piani pensionistici tradizionali.
I sostenitori del FIRE mirano a ritirarsi dal lavoro a tempo pieno risparmiando fino al 70% del loro reddito annuo. Quando i loro risparmi raggiungono circa 30 volte le loro spese annuali, o circa 1 milione di dollari, possono smettere di lavorare o ritirarsi completamente. Per coprire le loro spese di vita dopo il ritiro, i seguaci del FIRE prelevano piccole somme dai loro risparmi, tipicamente intorno al 3-4% del saldo annuale.

In questo articolo, esploreremo un possibile piano per ottimizzare e massimizzare le nostre possibilità di accumulare un patrimonio significativo.
Ricordiamo che i soldi sono sempre un mezzo e non un fine.
Il nostro obiettivo nella vita non deve essere fare soldi, ma se vogliamo realizzare qualcosa oppure sentirci sereni indipendentemente da come va l’ambito professionale, generalmente necessitiamo di soldi.

Approcciamo questo argomento in maniera razionale, cercando di evitare sia la narrativa del sogno americano, sia quella dove i ricchi sono cattivi o semplicemente fortunati.
come si fa a fare tanti soldi?

Survivor BIAS

Ognuno ha un suo metodo per accumulare soldi e ne esistono veramente una infinità.
Ognuno di questi metodi ha però dei tratti in comune con tutti gli altri metodi e più avanti in questo articolo scopriremo quali sono.

Osservare come i ricchi si comportano è una buona strategia da seguire, ma non è tutto.
C’è un problema chiamato Survivor Bias, che tende a considerare solo le opinioni delle persone che hanno avuto successo e non quelle di chi invece ha compromesso i suoi risultati. Ad esempio, molti imprenditori di successo consigliano di avere coraggio, ma non sappiamo quante altre persone hanno avuto coraggio e non hanno avuto successo. Questo è il motivo per il quale la semplice esperienza e emulazione non basta per accumulare grandi patrimoni.

Molte persone vendono la loro “ricetta del successo”, cioè ciò che ha funzionato per loro, come se potesse funzionare per tutti. Ad esempio, chi si è arricchito con le criptovalute consiglierà di comprare criptovalute, chi fondando una start-up consiglierà di farne una etc.

Un esempio di Survivor Bias molto famoso è quello degli aerei durante la Seconda guerra mondiale: gli aerei che sopravvivevano avevano buchi di proiettile in alcuni punti, ma era importante rafforzare gli aerei dove non c’erano buchi, perché quegli aerei che erano stati colpiti in quei punti erano caduti in battaglia.

Applicando questo concetto alla ricchezza, dobbiamo non solo vedere cosa fanno i ricchi, ma anche cosa è successo a tutti coloro che non sono diventati ricchi nonostante abbiano fatto le stesse cose, capire come gestire i rischi in base alla nostra tolleranza e come gestire l’impegno richiesto in base al nostro tempo disponibile.

Smettere di essere Povery

La cosa più importante per iniziare questo percorso è assicurarsi di non fare quelle cose che ci fanno rimanere o diventare più poveri. La strategia è quasi controintuitiva e bisogna spostare l’attenzione dai guadagni alla gestione del rischio. Questo include il mantenimento del benessere fisico e mentale e evitare comportamenti illegali o rischiosi.

Ciò da cui dobbiamo cercare di allontanarci è la “corsa del criceto”, una situazione in cui, indipendentemente da quanto si guadagna, non si riesce a mettere da parte i soldi.
Questo concetto è stato ben spiegato nel libro “Padre ricco padre povero” di Robert Kiyosaki.
Possiamo riassumere il concetto in questo modo: “La paura di non avere soldi ci fa lavorare sodo e guadagnare uno stipendio, ma una volta che abbiamo quei soldi, l’avidità ci spinge a pensare a tutte le cose che potremmo comprare, il che ci rende più bisognosi di soldi che a loro volta ci fanno spendere di più e lavorare di più”.
La soluzione a questa spirale non è quella di non avere uno stipendio più alto, ma trovare il modo di far lavorare i soldi al nostro posto.

Le quattro principali barriere che impediscono alle persone istruite dal punto di vista finanziario di sviluppare un flusso di cassa abbondante sono la paura, il cinismo, la pigrizia e le cattive abitudini.

1.           Paura: Tutti hanno paura di perdere soldi, ma la differenza tra una persona ricca e una povera è come gestiscono quella paura. Le persone ricche non permettono alla paura di bloccarli, mentre molte persone giocano per non perdere invece di giocare per vincere.

2.           Cinismo: Il cinismo può impedire alle persone di cogliere le opportunità. Ad esempio, molte persone vedono il settore immobiliare come un potente strumento di investimento, ma si concentrano sui problemi potenziali invece che sulle opportunità.

3.           Pigrizia: La pigrizia può essere superata con un po’ di “avidità”, o il desiderio di avere qualcosa di meglio. Invece di dire “non posso permettermelo”, cambia la tua mentalità in “come posso permettermelo?”.

4.           Cattive abitudini: Per avere successo, devi sviluppare buone abitudini, la miglior abitudine in assoluto da sviluppare è la capacità di risparmiare una somma di denaro ogni1, 2, 3 o 4 mesi

Veniamo al dunque, che devo fare per fare soldi?
Ma per far lavorare i soldi al mio posto significa che devo utilizzare quei soldi per investirli?
Sì.
Ma come si fa?

In questo ognuno ha la sua specifica ricetta che ha funzionato per se stessi in passato magari e degli esempi possono essere “investire in immobili”, “investire in criptovalute”, “investire in azienda di famiglia”, “investire in mercati azioni/obbligazioni/ETF/mercati finanziari in genere”, di sicuro ti sarà capitato di vedere delle pubblicità magari sui social di persone che ti dicono esattamente queste cose.

Onestamente nessuno di questi investimenti è sbagliato o una truffa, (a parte gli scam conclamati), ma solo seguendo ciò che dice il guru di turno non arriveremo da nessuna parte. Tutte le tipologie di investimento menzionate sono opzioni praticabili e ne esistono tante altre (investimento in numismatica, francobolli, opere d’arte, auto d’epoca, vini di lusso, orologi etc.).
Diversificare fra alcune o tutte le tipologie di investimento ti aiuterà a gestire meglio il rischio e a evitare di toppare alla grande e essere solo uno dei tanti imprenditori, startupper o criptoinvestitori falliti.

Bisogna sempre assecondare le proprie passioni o hobby negli investimenti e perciò bisognerebbe investire la maggior parte del proprio patrimonio nel campo di cui si è esperti.

In particolare è bene però rendersi conto che anche se si ha un’intuizione geniale per la creazione di un nuovo investimento o progetto e la storia ci darà ragione mesi o anni dopo, fare “all-In” spesso non è la strada giusta.
Quante volte ti sarà capitato di vedere qualcuno aprire un’attività, fare all-in, chiudere perché il lavoro non andava bene e vedere mesi e anni dopo un’attività molto simile fare fortuna.
Queste dinamiche necessiterebbero di un post a parte perché sono legate alla teoria della rovina del giocatore, a Bruno de Finetti, alla regola di Kelly e altri interessanti concetti statistici.
A noi basterà sapere che negli investimenti non bisogna MAI fare all-in, MAI, MAI!

A volte fare all-in non è la strategia più efficace. La Nintendo ad esempio vendeva carte da gioco dal 1889 e per un periodo addirittura riso istantaneo prima di trovare successo con i videogiochi negli anni 80. Se avesse fatto all-in prima non avremmo la playstation oggi.

In questo blog trattiamo in particolare degli investimenti nei mercati finanziari.
Trattiamo in primis dei mercati finanziari perché:

  1. Sono la forma d’investimento più studiata con metodi e verità scientifiche consolidate
  2.  Non si rischia più del necessario, infatti ti danno l’opportunità di prenderti esattamente la quantità di rischio che si desidera, non un grammo in più o in meno (ad esempio se si investe in una start up magari si diventa anche amministratori, e sorge un piccolo problema legale o fiscale, potrebbe essere complicato voltare le spalle e sottrarsi ai propri doveri di amministratore, con il dispendio economico che ne conseguirebbe)
  3. Puoi cominciare avendo poche conoscenze, con una guida abilitata al tuo fianco almeno all’inizio e con tempo e studio, potrai diventare tu stesso un esperto. L’esistenza di figure come i consulenti finanziari iscritti all’albo può aiutarti ad acquisire conoscenze nell’ambito, senza fare mosse avventate o fidandoti del primo passante sui social (ragazzi sono veramente euforico, cit.), grazie al nostro blog puoi entrarci in contatto
  4. Puoi cominciare avendo a disposizione anche solo 1 ora all’anno, il che lo rende perfettamente conciliabile con il lavoro e altre attività; non credere a chi ti dice che bisogna dedicarci molto tempo e diventare trader, la verità è che non sempre dedicare 1 ora al giorno è meglio di dedicarne 1 all’anno

Fatti una cultura finanziaria

Il primo passo da fare per divincolarsi dalla cosa dei criceti è crearsi una solida cultura finanziaria, SERIA!
La cultura finanziaria è un campo molto ampio e di cui gli italiani sanno veramente pochissimo, ma credono di sapere tanto. Gestire saggiamente e a volte aggressivamente i propri risparmi è diventato un obbligo per garantirsi un futuro finanziario stabile. Tuttavia, questo non è un compito semplice e richiede tempo ed energia.

Rendiamoci conto che quasi sicuramente non diventeremo mai ricchi grazie al nostro stipendio, ma non dimentichiamo che senza il nostro stipendio non possiamo neanche cominciare a costruire una ricchezza da investire.

La maggior parte delle persone estremamente ricche ha accumulato il loro patrimonio attraverso le loro attività e investimenti, non attraverso il tempo fisico speso a lavorare. Questa verità discende dal fatto che il tempo è limitato e la paga oraria anche.
Il nostro stipendio si calcola così = (paga oraria) X (ore di lavoro) e visto che nessuno dei due fattori è aumentabile a dismisura capiamo bene che nessuno ha accumulato ricchezze di miliardi di euro lavorando per milioni di ore o a milioni di euro all’ora.

A provare questo fatto ci sono i dati passati riguardanti quasi tutte le epoche. In un libro dalla qualità scientifica eccezionale, Thomas Piketty ha ricostruito i dati degli ultimi 2.000 anni di quanto rende un investimento e di quanto rende l’economia reale (“Il capitale nel XXI Secolo”). Nell’immagine viene mostrato in scuro il tasso di rendimento del capitale, cioè la velocità di crescita dello stesso e in rosa più chiaro la velocità di crescita dell’economia reale.
Gli stipendi, nella migliore delle ipotesi, crescono insieme all’economia reale e da come si può vedere il capitale è sempre cresciuto più velocemente dei salari, con l’eccezione soltanto del periodo dal 1913 al 2012, probabilmente per diversi fattori.
Quindi una persona che ha investito, ha aumentato la sua ricchezza di più di una persona che ha lavorato e ha puntato tutto sull’aumento di lavoro.

Tecnicamente la differenza di velocità fra investimenti (capitale) e salari è dovuta a diversi motivi. Il rendimento è sempre stato intorno al 5% probabilmente per una questione psicologica. Le persone non sono disposte a investire per un rendimento inferiore, hanno sempre selezionato le opportunità che gli prospettavano almeno questa velocità, il 5%.
L’andamento della velocità dell’economia reale invece è sempre stato influenzato da molte variabili, in particolare è stato fondamentale il ruolo dello sviluppo tecnologico, della demografia, epidemie e guerre mondiali.

Gli investimenti fanno arricchire e il lavoro ci sostiene.
E’ sempre stato così e sempre tornerà ad esserlo, a meno di serie e continue modifiche al sistema capitalistico mondiale che Piketty si auspica e di cui ne dimostra l’utilità indiscussa.
Noi ragioniamo senza aspettarci grossi stravolgimenti del mondo.

Tuttavia, è bene sottolineare che ci sono delle eccezioni, come alcuni campioni sportivi, superdirigenti d’azienda, cantanti e artisti etc. e dunque se stai inseguendo uno di questi percorsi non distogliere le tue energie e creati una formazione ed esperienza che ti permetta di gestire i risparmi alla fine della tua carriera artistica o sportiva.

Strumenti d’accumulo della ricchezza, da una certa ricchezza in poi

Anche se investire i propri risparmi è uno dei motivi per cui i ricchi tendono a diventare sempre più ricchi non è l’unico.
I costi fissi ad esempio è sono un fattore importante, infatti il costo della vita ha un impatto molto grande su uno stipendio medio, ma una percentuale molto bassa su uno stipendio elevato. Ad esempio, se guadagni 2.000 € al mese e vivi a Milano, il costo della vita può essere di almeno 1.500 €, il che rappresenta gran parte del tuo stipendio. Se guadagni 100.000 € al mese, le spese per vivere, per quanto alte, saranno una percentuale così bassa sul tuo patrimonio che non avranno più influenza.

C’è un detto che riassume questo concetto: trasformare 100 € in 110 € richiede lavoro, ma trasformare 100 milioni in 110 milioni non ne richiede quasi nessuno.

Questo avviene anche per un altro motivo da un certo punto di patrimonio in poi, si fanno altri soldi grazie alla gestione intelligente dei propri risparmi. Il concetto di “interesse composto” rappresenta una strategia per la quale si investono gli interessi maturati e questi generano altri interessi facendo crescere il capitale vertiginosamente.

L’interesse composto è un concetto fondamentale in finanza. Iniziare a investire il prima possibile può fare una grande differenza grazie alla crescita esponenziale. Un esempio vivente di questo è il famoso Warren Buffett, il cui patrimonio personale è enorme ed è stato costruito in diversi decenni sfruttando proprio l’interesse composto.

Uno dei problemi dell’interesse composto è che bisogna avere un capitale rilevante per poterlo apprezzare. Quando non abbiamo abbastanza soldi per cominciare a usare seriamente l’interesse composto dovremmo prestare attenzione all’

  • Utilizzo della leva finanziaria, ovvero il ricorso al debito per aumentare il capitale da investire.
    Sappiamo che dire certe cose è un taboo e presterà il fianco alla critica, ma lo strumento esiste e se utilizzato per bene può funzionare.
    La leva finanziaria comporta anche dei rischi molto importanti, in quanto si deve essere in grado di restituire il debito e di far fronte alle eventuali oscillazioni del mercato. Per questo motivo, è importante mantenere un flusso di cassa positivo, che può essere garantito anche dal proprio stipendio, e non esagerare con l’indebitamento.

Quando si è all’inizio del proprio percorso d’investimento può essere particolarmente attraente far ricorso alla leva finanziaria. Questo avviene perché quando si è all’inizio la quantità di debito alla quale si ha accesso è generalmente inferiore. Infatti questa strategia può dare uno sprint importante al proprio percorso permettendo subito di apprezzare un rendimento e di utilizzare correttamente l’interesse composto. La leva funziona come il doping nello sport.

È uno strumento potente, ma può fare molto bene o molto male e bisogna utilizzarla con estrema competenza e parsimonia seguendo alla lettera un principio basilare:
T dev’essere inferiore a R dove T è il tasso d’interesse che si paga sul debito e R è il tasso di rendimento dell’investimento.
Chiaramente esistono altri accorgimenti nell’utilizzo della leva, ma già seguire alla lettera il principio esposto dimezza i rischi totali di questo approccio, pur non eliminandoli.
Si consiglia il confronto con un esperto prima di fare sciocchezze.

Il ruolo della fortuna

In tutta onestà culturale non ometteremo il ruolo che la fortuna gioca nell’ambito degli investimenti. Alcune persone sono più fortunate di altre, e questo è particolarmente vero per i ricchi. Infatti, molte persone di successo tendono a sopravvalutare le proprie capacità e a sottovalutare il ruolo del caso nella propria vita.

La fortuna può essere suddivisa in due categorie: la fortuna sfacciata, come vincere alla lotteria, e la fortuna che è proporzionale alla quantità di opportunità che cogliamo. Più volte tentiamo, più è possibile che ci imbattiamo in un colpo di fortuna.

Tuttavia, diventare estremamente ricchi dipende molto anche dalla fortuna e ci sono molte cose fuori dal nostro controllo. Per questo vi consiglio di farvi una vostra felicità indipendentemente dai soldi.

Chi è fortunato tende a essere ancora più fortunato e chi è ricco ha delle opportunità che lo rendono ancora più ricco. Questo è noto come il concetto dei vantaggi cumulativi.

Il concetto dei vantaggi cumulativi si riferisce al fatto che chi ha già una certa ricchezza ha maggiori opportunità di aumentarla rispetto a chi ne ha meno o nulla. Questo fenomeno crea una spirale di disuguaglianza che rende sempre più difficile per i poveri raggiungere i ricchi. I vantaggi cumulativi possono derivare da diversi fattori, come l’accesso all’istruzione, al credito, alle risorse naturali, alle tecnologie, alle reti sociali e alle istituzioni. Il concetto è stato introdotto dallo storico economico Robert Fogel nel 1964 e da allora è stato ampiamente studiato e applicato in vari ambiti di analisi della distribuzione della ricchezza.

I vantaggi cumulativi sono legati a doppio filo con Il concetto di serendipity, ovvero la capacità di scoprire per caso qualcosa di utile o piacevole che è al centro della visione di Nassim Nicholas Taleb, autore del bestseller “Il cigno nero”.
Per Taleb, la fortuna è una forza pervasiva e imprevedibile che governa la nostra vita, e che spesso ci coglie di sorpresa in modo positivo o negativo. Taleb sostiene che dobbiamo essere pronti ad accogliere la fortuna, sia buona che cattiva, e saperla sfruttare a nostro vantaggio.

Un suggerimento di Taleb è quello di sperimentare. Questo potrebbe significare provare nuove idee di business, investire in diverse aree o imparare nuove competenze. L’idea è che, anche se molte di queste sperimentazioni potrebbero non avere successo, una singola idea di successo potrebbe portare a un enorme ritorno sull’investimento.

Taleb consiglia di investire in molte opportunità che hanno un piccolo costo iniziale ma un alto potenziale di ritorno. Questo approccio, noto come strategia di investimento asimmetrico, può portare a enormi guadagni se una delle opportunità si rivela un successo. Anche Peter Lynch parla ampiamente di queste metodologie nel suo libro “One up in Wall Street”.

Uno dei maggiori contributi di Taleb è averci parlato della “strategia del bilanciere”: In ambito finanziario è un modo per arricchirsi sfruttando gli estremi del rischio e della sicurezza, evitando le opzioni moderate o medie. Questa strategia è stata proposta da Nassim Taleb nel suo libro Antifragile.
Taleb sostiene che la strategia del bilanciere rende i propri risparmi antifragili, cioè capaci di migliorare in presenza di shock o perturbazioni. La strategia consiste nel dividere il capitale in due parti, una parte ad esempio il 90% viene investita in attività molto sicure e a basso rendimento; l’altra parte il 10% viene investita in attività molto rischiose e ad alto rendimento potenziale, come le opzioni, le criptovalute o le startup. In questo modo, si ottiene una combinazione di protezione del capitale e possibilità di guadagni elevati, riducendo al minimo l’esposizione al rischio medio.

Conclusione
In questo modo, possiamo trasformare le situazioni apparentemente sfavorevoli in opportunità, e non lasciarci sopraffare dalle avversità.

Si può concludere che la fortuna è estremamente importante e spesso può spiegare delle differenze enormi tra un individuo estremamente ricco e uno leggermente ricco, perciò è meglio che impari a star bene a prescindere.
L’accrescimento del proprio patrimonio però deve comunque passare attraverso un’intelligente esposizione alla fortuna.

Come diceva Seneca, “La fortuna non esiste: esiste il momento in cui il talento incontra l’occasione”. Pertanto, lavorare su se stessi e mettersi nelle condizioni di cogliere le opportunità è essenziale.
A noi piace rappresentare la realtà in maniera brutale e ti diciamo però che queste competenze e quelle che svilupperai purtroppo non garantiscono di diventare ricchi. È anche vero però che senza queste competenze è improbabile diventarlo.

Un buon primo passo per investire diversificando è proprio cominciare dai mercati finanziari, facendoti un idea, leggendo i contenuti di questo blog o confrontandoti con un consulente finanziario.
In genere il primo step consiste nell’avviare un piano d’accumulo  (versare una cifra prestabilita periodicamente) su un fondo o ETF che li investe per te con l’obiettivo di creare un primo gruzzoletto che generi un rendimento.

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