CONVIENE INVESTIRE IN ORO?
La risposta come al solito è sì, ma con consapevolezza e gestendo bene il rischio.


L’oro è da sempre considerato il bene rifugio per eccellenza, in grado di conservare il proprio valore nel tempo e proteggere un portafoglio di investimenti da inflazione e crisi economiche. Ma conviene davvero investire in oro? E come si può fare? Ecco alcuni numeri e consigli utili.

Secondo una ricerca, il 62% degli investitori in Germania, Canada, Russia, Cina, India e Stati Uniti ha dichiarato che detenere oro offre una sensazione di sicurezza. Inoltre, il 60% degli investitori negli Stati Uniti e il 57% degli investitori in Germania si fida più dell’oro che delle valute.

Come investire in oro?

Esistono diversi modi per investire in oro, ognuno con i suoi vantaggi e svantaggi. Ecco alcuni dei metodi più comuni:

Oro fisico

Investire in oro fisico, come lingotti o monete, è uno dei metodi più tradizionali.
L’oro fisico da investimento è esente IVA, ed è possibile acquistarlo attraverso operatori professionali. L’investimento in oro fisico comporta costi di conservazione e assicurazione.
La vendita, così come la ricerca di un partner affidabile per l’acquisto può richiedere tempo e sforzo.

Oro finanziario

Un altro modo per investire in oro è attraverso strumenti finanziari legati al prezzo dell’oro, come ETF, ETC, CFD e azioni di aziende minerarie.
Questi strumenti permettono di investire in oro senza doverlo fisicamente possedere. Bisogna solo comprare dal proprio conto investimenti il titolo scambiato sul mercato regolamentato e un istituto abilitato custodirà il tuo oro per te.
Questi strumenti possono essere comprati e venduti molto più facilmente dell’oro fisico e i costi di detenzione sono bassi per gli ETC, dallo 0,12% allo 0,6%, quindi per importi indicativamente inferiori a 300.000 € potrebbe essere molto più conveniente detenere questi strumenti piuttosto che installare una cassaforte, se non se ne possiede già una.
I CFD sono molto più costosi e complessi, ma hanno il vantaggio di consentirti un utilizzo dinamico della leva finanziaria e cioè permetterti di prendere a prestito una somma (ad esempio 10 volte il tuo capitale) per investire nello strumento che ti interessa, pagando un tasso d’interesse al prestatore.

L’oro è il miglior investimento?
Esattamente come mangiare solo proteine non è la miglior dieta, comprare solo oro non è il miglior investimento.
Se prendiamo in considerazione gli ultimi 10 anni (a Ottobre 2023) il valore dell’oro è aumentato solo del 28%, il Nasdaq del 350%, se consideriamo anche i rischi il risultato non è molto differente
(nota tecnica: l’oro nel periodo ha uno Sharpe ratio solo lievemente migliore rispetto al Nasdaq. In termini di maximum drawdown l’effetto è un po’ più marcato nel periodo considerato. Il “maximum drawdown” è una misura del rischio di un investimento e rappresenta la massima perdita che si sarebbe potuta subire investendo in un determinato periodo).
Proponiamo questo grafico come esempio, che mostra come dal 2010 al Novembre 2023, in ben 13 anni addirittura, chi ha investito in oro (linea blu) ha ottenuto un guadagno di 81 dollari ogni 100 messi inizialmente.
Chi invece ha avuto la pazienza di aspettare 13 anni investendo su un gruppo di azioni americane, come l’S&P500 (linea arancione) o il NASDAQ composite (linea verde acqua) avrebbe guadagnato 300/400 dollari in più ai 100 messi inizialmente.

andamento dal 2013 al 2023 dell'oro vs S&P 500 vs Nasdaq che mostra quanto le performance azionarie siano maggiori di quelle dell'oro


Se si possiede il metodo per attraversare indenni un momento di perdita, il rendimento dell’oro non regge il paragone con quello che si può ottenere sui mercati azionari.

L’oro non perde mai!

Se cambiamo di poco le date in cui osservare i dati addirittura quello che si ricava dall’oro potrebbe essere una perdita.
Infatti dal massimo di Agosto 2011 l’oro ha perso circa il 30% del suo valore e ci sono voluti circa 9 anni per ritornare allo stesso prezzo.

La retorica che ci sussurra all’orecchio “guarda che anche se perdi possiedi un pezzo d’oro!” è solo un inganno della mente che ci aiuta a ingoiare la pillola. Infatti anche nel caso in cui si comprano delle azioni, esse restano di tua proprietà anche se perdono e non passano a qualcun altro. Questo ti rende di fatto uno dei proprietari delle aziende di cui possiedi azioni.
Ciò che bisogna evitare è investire in singole azioni, ma se si investe in 20, 30 o 40 o un indice (come FTSE MIB, FTSE 100, CAC 40 etc.) i rischi di non possedere più nulla sono praticamente zero.

Se si considera anche il rischio comunque i risultati non cambiano di molto e una combinazione di investimenti risulta molto meglio di un solo investimento in oro.
Insomma davvero credi che comprare un pezzo di ferro luccicante possa essere più proficuo di investire in aziende come Amazon, Google, Microsoft etc. con tutte le loro persone, procedure, tecnologie e clienti?

L’oro è spesso visto come un investimento sicuro, un rifugio nei momenti di incertezza economica. Tuttavia, come suggerisce l’analogia con la dieta, un portafoglio di investimenti equilibrato non dovrebbe concentrarsi su un unico tipo di asset, proprio come una dieta equilibrata non dovrebbe concentrarsi su un unico tipo di nutriente.

Quali sono i rischi di investire in oro?

Negli ultimi 10 anni, il valore dell’oro è aumentato di circa il 70%. Questo rappresenta una crescita significativa, ma è importante notare che l’oro, come qualsiasi investimento, comporta dei rischi. Ad esempio, il prezzo dell’oro può essere influenzato da vari fattori, tra cui le condizioni economiche globali, la domanda e l’offerta, e la speculazione del mercato.

Quello che è davvero interessante è il “beneficio di diversificazione” che si ottiene inserendo dell’oro in portafoglio:
Un’analisi ha dimostrato che l’aggiunta di oro a un portafoglio azionario e obbligazionario può migliorare i rendimenti corretti per il rischio. Per esempio, un portafoglio composto dall’indice MSCI World al 60% e dall’indice Bloomberg Barclays Global Aggregate Bond al 40% (chiamato “portafoglio A”) è stato confrontato con un portafoglio identico con l’aggiunta di una partecipazione all’oro pari al 5% (chiamato “portafoglio B”).
Il portafoglio B ha registrato un rendimento rettificato in base al rischio più elevato rispetto al portafoglio A per periodi di 5, 10 e 15 anni.

Ma allora quanto posso investire in oro senza correre troppi rischi?
Chiaramente non c’è una risposta per tutti e la quantità di oro (fisico o finanziario) da inserire in portafoglio dipende da fattori soggettivi come i soldi che si hanno, la tolleranza alle oscillazioni di capitale etc. E’ interessante vedere gli esperimenti fatti e capire che già il 5% del totale del proprio patrimonio è un buon livello e l’effetto che può avere non è irrilevante.

In conclusione, sia l’oro che il Nasdaq e altri indici azionari possono essere investimenti validi, ma come per qualsiasi investimento, è importante considerare i rischi e diversificare il portafoglio. Un portafoglio di investimenti ben bilanciato può aiutare a gestire il rischio e a ottenere un rendimento stabile nel lungo termine.

Come prevedere il prezzo futuro dell’oro?

Come per qualsiasi bene il prezzo dell’oro dipende dalla domanda e dall’offerta. Se la domanda di oro supera l’offerta, il prezzo dell’oro aumenterà. Al contrario, se l’offerta di oro supera la domanda, il prezzo dell’oro diminuirà. In questo contesto vanno inquadrati i fattori d’aumento e riduzione della domanda come:

Fiducia degli investitori: La fiducia degli investitori può influenzare la domanda di oro. Se gli investitori sono preoccupati per l’economia o per altri investimenti, possono scegliere di acquistare oro come “bene rifugio” anche se non è scritto da nessuna parte che l’oro abbia delle capacità anti inflattive verso l’inflazione di un singolo stato

Condizioni economiche globali: Le condizioni economiche globali possono influenzare la domanda di oro. Durante i periodi di incertezza economica, gli investitori spesso cercano rifugio nell’oro come investimento sicuro, il che può portare ad un aumento della domanda. Al contrario, durante i periodi di stabilità economica, la domanda di oro può diminuire.

Domanda di gioielli: Questa ha rappresentato fino al 50% della domanda di oro in anni ordinari. Tuttavia, la maggior parte di questa domanda proviene dall’India e Cina; dunque è estremamente sensibile al ciclo economico di questi giganti asiatici dalle prospettive future di breve termine un po’ incerte

La complessità degli investimenti in oro è aumentata tantissimo da fattori che incidono anche sull’offerta, che in maniera non esaustiva sono:

Produzione mineraria: La produzione di oro dalle miniere è una delle principali fonti di offerta ed è influenzata da diverse variabili, tra cui le condizioni geologiche, le politiche governative, i costi di produzione e le condizioni economiche

Riciclo dell’oro: L’oro riciclato, spesso proveniente da gioielli vecchi o rotti, è un’altra fonte importante di offerta. Il livello di riciclo dell’oro può variare a seconda del prezzo dell’oro e delle condizioni economiche, tendendo ad agire in qualità di stabilizzatore automatico e infatti quando il prezzo sale troppo, l’incentivo a riciclare l’oro che si possiede aumenta

Vendite delle banche centrali: Le banche centrali detengono grandi quantità di oro nelle loro riserve.
Possono decidere di vendere parte del loro oro e possono farlo anche piuttosto in fretta

Condizioni economiche globali: Le condizioni economiche globali possono influenzare l’offerta di oro. Ad esempio, le sanzioni economiche e le restrizioni commerciali imposte da un paese possono limitare l’offerta globale di oro
Costi energetici: L’estrazione dell’oro è un processo energetico intensivo. Pertanto, la diminuzione dei costi energetici dovuta a innovazioni tecnologiche nel campo delle energie rinnovabili o dell’estrazione petrolifera può aumentare l’offerta di oro


Investire in oro o in argento, nichel, rame, ferro e altri metalli è la stessa cosa?


L’oro è una materia prima sui generis, spesso parzialmente decorrelata dall’andamento di gran parte delle altre materie prime.
Le commodities, o materie prime, rappresentano una categoria interessante per gli investitori. Queste possono essere suddivise in due categorie principali: le soft commodities, che includono beni agricoli e carni, e le hard commodities, che includono metalli industriali come rame, alluminio, zinco, nichel, metalli preziosi come oro, argento, platino, e beni del settore energetico e industriale come petrolio e gas

Esiste una maggiore correlazione tra l’oro e i metalli preziosi, e soprattutto tra argento e oro. La correlazione è una misura statistica che indica il grado di relazione tra due variabili. Essa varia da -1 a +1. Un valore di correlazione di +1 indica una perfetta correlazione positiva, cioè quando una variabile aumenta, anche l’altra aumenta. Un valore di -1 indica una perfetta correlazione negativa, cioè quando una variabile aumenta, l’altra diminuisce. Un valore di 0 indica che non c’è correlazione tra le due variabili. Ricorda, tuttavia, che correlazione non implica causalità. Cioè, anche se due variabili sono correlate, non significa necessariamente che una causa l’altra.

E’ importante notare che mentre l’oro e l’argento sono spesso correlati, non sono perfettamente correlati. Ciò significa che ci possono essere momenti in cui i prezzi dell’oro e dell’argento si muovono in direzioni opposte. Ad esempio, se la domanda di argento per le applicazioni industriali diminuisce, il prezzo dell’argento potrebbe diminuire anche se il prezzo dell’oro rimane stabile o aumenta.

Anche la correlazione tra l’oro e il petrolio è stata oggetto di molte analisi. Questa correlazione può essere positiva o negativa, a seconda di vari fattori, tra cui le condizioni economiche globali, la fiducia degli investitori, e le politiche delle banche centrali. Tendenzialmente hanno una correlazione positiva. Questo significa che quando il prezzo del petrolio aumenta, il prezzo dell’oro tende ad aumentare e viceversa.

Ci sono diverse ragioni per questa correlazione. Prima di tutto, sia l’oro che il petrolio sono visti come beni rifugio in tempi di incertezza economica. Inoltre, l’aumento dei prezzi del petrolio può portare a un aumento dell’inflazione, il che può aumentare la domanda di oro come protezione contro l’inflazione, nonostante i dubbi già esposti verso questa capacità

In conclusione, investire in oro può essere una strategia valida per diversificare il proprio portafoglio e ottenere potenziali rendimenti.
Come per qualsiasi investimento, è importante fare la propria ricerca, monitorare attentamente le tendenze del mercato e consultare un consulente finanziario prima di prendere decisioni di investimento proprio come consultare un nutrizionista o un dietologo prima di cominciare una dieta può aiutarti a massimizzare i risultati.